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RACCONTI DI VIAGGIO: PERCORSI VERSO E DENTRO LA SOFFERENZA PSICHICA.

Redazionale di Brambilla Luciano – Socio de IL MURETTO ETS

La manifestazione “Racconti di viaggio” ha voluto essere la testimonianza e la rappresentazione simbolica di percorsi verso e dentro il disagio psichico, al fine di promuovere una corretta informazione sulla sofferenza psichica. Un percorso in due tappe, quello proposto dal Centro Diurno di Seregno del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asst di Vimercate, in collaborazione con l’Ente del Terzo settore (ETS) “Il Muretto” (ex Onlus) e con il patrocinio del Comune di Seregno.

Nella mattinata di giovedì 10 ottobre 2019, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, ne “L’Auditorium” di Seregno è stato proposto un incontro riservato agli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori, incontro durante il quale sono stati presentati la mostra di arteterapia, con i lavori degli artisti del Centro Diurno (a cura di Daniela Zarro) e il cortometraggio “Mediterraneo, storia di viaggi e di traversate”, realizzato dagli utenti del Centro Diurno con la supervisione di Matteo Pelucchi. La Mostra di arteterapia, realizzata per l’appunto dagli artisti del Centro Diurno e dalla Terapeutica Artistica dell’Accademia di Brera, è stata allestita presso il foyer de “L’Auditorium” di Piazza Risorgimento con orari di visita dalle ore 16:00 alle ore 18:00 dal 10 al 15 ottobre.

L’arteterapia consiste nella ricerca del benessere psicofisico attraverso l’espressione artistica dei pensieri, vissuti ed emozioni. Essa utilizza le potenzialità, che possiede ogni persona, di elaborare creativamente tutte quelle sensazioni che non si riescono a far emergere con le parole e nei contesti quotidiani. Per mezzo dell’azione creativa l’immagine interna diventa immagine esterna, visibile e condivisibile e comunica all’altro il proprio mondo interiore emotivo e cognitivo. Sin dalla preistoria c’è sempre stato nell’uomo il bisogno di rendere manifesto il proprio mondo interiore. L’individuo civilizzato, dotato di funzioni mentali più evolute (linguaggio, ragionamento astratto, per esempio) esprime sé stesso attraverso i concetti, le parole, i ragionamenti. Colui che invece non usa il linguaggio verbale, che ha difficoltà cognitive, relazionali, può esprimere sé stesso solo attraverso il movimento, i suoni, il colore, le forme, i disegni. Ecco perché è il mezzo di comunicazione maggiormente utilizzato dagli psicotici.

L’arte permette un’espressione diretta, immediata, spontanea, arcaica ed istintiva di noi stessi che non passa attraverso l’intelletto. I materiali e le tecniche che il paziente utilizza gli permettono di esprimere, plasmare e dare un’ identità precisa al problema che l’ha portato in terapia; attraverso l’aiuto del terapeuta è possibile raggiungere una nuova visione di tale difficoltà, un’intuizione, un insight che lo avvicini alla risoluzione.
Infatti, nell’arteterapia la produzione artistica non avviene in completa solitudine, essendo coinvolta anche una relazione tra due persone, il terapeuta e il paziente, e nell’ambito di tale alleanza, la propria creazione viene osservata e discussa.

Il cortometraggio “Mediterraneo, storia di viaggi e di traversate” propone la metafora del viaggio come percorso psichico da un punto di partenza ad un punto di arrivo che presuppone una trasformazione dell’individuo-viaggiatore in positivo, con un arricchimento personale che avviene attraverso il superamento delle ineluttabili difficoltà ed insidie proprie del viaggio stesso. I tre casi proposti dal cortometraggio sono casi reali di tre pazienti – Gilda, Anna e Mariella – che hanno affrontato questo viaggio ed hanno compiuto un excursus profondo nella loro anima con esito positivo, delle quali bisogna rimarcare il notevole coraggio nell’aver accettato di esporre le proprie vicende personali di vita travagliate al grande pubblico.

A conclusione della mattinata, è stata proposta una tavola rotonda a cui sono intervenuti Maristella Rossini (Responsabile del Centro Diurno), Alessandra Citterio (psicologa), Luisa Amato (psicologa), Silvia Grignani (psicologa), Daniela Zarro (professoressa di Terapeutica Artistica) ed alcuni insegnanti delle scuole.

Sabato 12 ottobre 2019, sempre ne “L’Auditorium”, con inizio alle ore 17, il programma ha previsto un incontro aperto a tutti, durante il quale è stato proiettato nuovamente il cortometraggio “Mediterraneo, storia di viaggi e di traversate” questa volta rivolto alla cittadinanza, a cui è seguita una tavola rotonda con Maristella Rossini, Orlando Uccellini, Daniela Zarro, Enrico Mason (conduttore di laboratori di arti espressive), Narima Mason (conduttrice di laboratori teatrali), Giacomo Cassano (musicoterapeuta) ed i rappresentanti delle associazioni “Il Muretto” e “AsVAP”. E’ seguito un momento di intrattenimento con il trombettista jazz Giovanni Falzone.

L’intervento di Luciano Brambilla rappresentante de “Il Muretto” si è incentrato sulla realtà dell’associazione sottolineando che dal 2004 è presente sul territorio ed è costituita da utenti, operatori, famigliari e volontari con lo scopo di dare un’immagine diversa della malattia psichica.

Chi soffre di disturbi psichici diventa protagonista delle attività. “Il Muretto” propone alcune iniziative come gite di mezza giornata, uscite serali ed escursioni in collaborazione con altre associazioni. Questi appuntamenti hanno lo scopo di far incontrare le persone che poi si organizzano autonomamente per altre serate dilettevoli. Le uscite sono aperte a tutti.

L’accoglienza indifferenziata degli individui è una caratteristica intrinseca del Muretto e rappresenta un’enorme ricchezza che bisogna conservare nel tempo e non dilapidare.

Tra le ultime iniziative de “Il Muretto” è stato attivato nel mese di ottobre 2019 un Gruppo di Auto Mutuo Aiuto, che si incontrerà con cadenza quindicinale, al fine di offrire un ambito in cui condividere i problemi che derivano dal disagio psichico e insieme favorire un percorso di cambiamento.

La rappresentante di “AsVAP” si è focalizzata anch’essa sulla realtà di questa importante associazione briantea sorta per iniziativa di un gruppo di famigliari di sofferenti di disagio psichico allo scopo di aiutarsi reciprocamente e nel contempo di aiutare e tutelare i loro congiunti. La vision di fondo dell’associazione è di accogliere le persone con disagio psichico, dando loro l’opportunità di stare bene insieme con altre persone sentendosi parte importante della comunità; di dare un sostegno e una tutela adeguata agli utenti e alle loro famiglie; di avere un coinvolgimento nella rete che aiuta a portare le persone verso l’integrazione sociale; di sollecitare le amministrazioni e gli enti sanitari perché chi ha un disagio psichico sia adeguatamente curato ed abbia il sostegno sociale necessario.  I volontari, offrendo il loro tempo, hanno la sensibilità e la consapevolezza appropriate per comprendere le esigenze delle persone con disagio,  aprendo in tal modo uno spazio di socializzazione sicuro e senza pregiudizio.  Inoltre, con la sensibilizzazione dell’opinione pubblica, si propone di diffondere una corretta cultura del disagio psichico che consideri la persona più che il disagio stesso, ed è proprio per ottemperare a tale finalità che si deve la sua partecipazione a questa manifestazione. E da ultimo, la rappresentante di “AsVAP” ha citato la gestione in carico all’associazione di alcuni alloggi protetti destinati a persone con disagio psichico al fine di far acquisire a questi individui una maggiore indipendenza nei confronti della vita quotidiana.

  Luciano Brambilla

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